SPORTELLO CAREGIVER – Avvio sperimentale del progetto di accoglienza rivolto ai caregiver familiari


15 Ottobre 2025|6 Minuti

Il PROGETTO SOSTEGNO CAREGIVER FAMILIARE si arricchisce implementando un nuovo servizio: lo SPORTELLO CAREGIVER 

il Progetto di sostegno al caregiver familiare si configura come esito dell’attività di coprogettazione e concertazione progettuale con CIDAS Cooperativa Sociale e con Serena Cooperativa Sociale prevede interventi ed azioni a supporto e al sostegno del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare è attivo in continuità dal 2023; ora grazie all’attribuzione di fondi potenziati si arricchisce di un nuovo servizio lo SPORTELLO CAREGIVER

A CHI È RIVOLTO:  AL CAREGIVER FAMILIARE

Sei un cargiver familiare se sei “la persona che volontariamente, in modo gratuito e responsabile, si prende cura, nell’ambito del piano assistenziale individualizzato, di una persona cara consenziente, in condizioni di non autosufficienza o comunque di necessità di ausilio di lunga durata, non in grado di prendersi cura di sé. Il caregiver familiare è riconosciuto come tale indipendentemente dalla coabitazione con la persona assistita, dalla residenza o dal domicilio comune, e più in generale dalla convivenza”

Scheda di autodichiarazione del caregiver

Diritti ed impegni del caregiver

COSA OFFRE: ACCOGLIENZA, ASCOLTO E ORIENTAMENTO AL CAREGIVER FAMILIARE

lo sportello è un luogo di accoglienza, ascolto e orientamento rivolto a chi quotidianamente si fa carico, in modo esclusivo, dell’assistenza di una persona disabile o non autosufficiente.

DURATA: OTTOBRE – DICEMBRE 2025

COSTO: GRATUITO – Gli interventi previsti dal progetto sono completamente finanziati dal Fondo Nazionale Caregiver.

PER INFORMAZIONI RIVOLGITI ALLO SPORTELLO DI SERVIZIO SOCIALE ASP   

VEDI PROGRAMMAZIONE ACCOGLIENZA SPORTELLO DI SERVIZIO SOCIALE

Se sei interessato e vuoi approfondire l’argomento :

La Regione Emilia-Romagna è stata il primo ente pubblico italiano a riconoscere la figura del caregiver familiare con la legge 2/2014 «Norme per il riconoscimento e il sostegno del caregiver famigliare (persona che presta volontariamente cura ed assistenza)»  anticipando di ben quattro anni la normativa nazionale e svincolando il concetto di caregiving  dai vincoli di parentela.

Il caregiver familiare, letteralmente “prestatore di cura”, quindi colui che si prende cura ed assiste  direttamente un’altra persona nel proprio ambiente di vita. La definizione individua la persona responsabile di un altro soggetto dipendente, anche disabile, di cui si prende cura in un ambito domestico. Si tratta del responsabile che organizza e definisce l’assistenza di cui necessita una persona,  in genere è un familiare di riferimento. Si distingue dal caregiver professionale (o assistente familiare), rappresentato da un assistente familiare che accudisce la persona non-autosufficiente, sotto la verifica, diretta o indiretta, di un familiare.

Più precisamente, la norma definisce il caregiver familiare la persona che assiste e si prende cura del coniuge, dell’altra parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso o del convivente di fatto ai sensi della legge 76/2016, di un familiare o di un affine entro il secondo grado, ovvero, in presenza di un handicap grave, di un familiare entro il terzo grado che, a causa di malattia, infermità o disabilità, anche croniche o degenerative, non sia autosufficiente e in grado di prendersi cura di sé, sia riconosciuto invalido in quanto bisognoso di assistenza globale e continua di lunga durata , o sia titolare di indennità di accompagnamento.

La Regione Emilia-Romagna ha individuato e messo a disposizione dei cittadini uno strumento di individuazione e di identificazione del caregiver famigliare: la scheda di autodichiarazione del caregiver.

Inoltre a livello locale, sono messi a disposizione del caregiver azioni di:

– informazioniorientamento e affiancamento nell’accesso ai servizi;

– interventi di supporto e sollievo nell’assistenza alla persona cara, anche per contrastare il rischio di isolamento, di stress psico-fisico ed emotivo;

– forme di sostegno economicopraticopsicologico, di formazione specifica e per favorire la conciliazione delle responsabilità di cura con la propria vita familiare, sociale e lavorativa.

Affinché le attività di empowerment dei caregiver riescano a produrre una ricaduta pienamente positiva e ad avere efficacia massima, è indispensabile che siano inquadrate all’interno di un orizzonte più ampio di interventi di empowerment della comunità nel suo complesso, in modo che il sostegno a queste figure fondamentali della cura non resti estemporaneo e dipendente da appositi finanziamenti progettuali ma possa diventare interesse e patrimonio comune dell’intero sistema di welfare locale.

La programmazione di gruppi di orientamento e formazione a livello locale , oltre a rendere maggiormente capillare la possibilità formativa, aiuta a rafforzare la costruzione di reti non formali extra-familiari che possano contribuire al sostegno dei caregiver e ad evitare il loro isolamento e stigmatizzazione. Per potenziare la diffusione dei contenuti formativi e contrastare la frammentazione territoriale  è programmata la realizzazione di tre edizioni del corso – ognuna della durata di quindici ore – una per Comune capoluogo Argenta, Portomaggiore, Ostellato.

Referente ASP del progetto: Dott.ssa Tagliati Paola

Paola Tagliati

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